Continuiamo la nostra rassegna sugli attori europei presentando l’Istituto Universitario Europeo e “State of the Union”, un evento-chiave per le politiche europee.
L’EUI: un punto di riferimento in ambito accademico
Proponiamo oggi un nuovo articolo sugli attori che promuovono l’Europa a partire dai nostri territori: preziosi alleati per approfondire le nostre conoscenze e le nostre prospettive nell’affrontare i progetti europei. L’articolo è dedicato all’Istituto Universitario Europeo (EUI) di Firenze.
L’azione dell’EUI è focalizzata su aspetti accademici, di ricerca e di formazione, ma presenta molti tratti distintivi che ne fanno un’organizzazione di grande interesse nel panorama italiano, europeo e internazionale. Proviamo ad elencarne alcuni, lasciandovi il piacere di scoprirne i dettagli all’interno dell’intervista.
L’EUI non è un semplice istituto, ma è una vera e propria organizzazione internazionale, nata da un trattato tra i Paesi europei. Ospita un centro di documentazione europea e l’Archivio Storico ufficiale dell’Unione europea. Svolge attività di ricerca e di formazione in ambiti molto interessanti, dai media alle migrazioni, alle regolamentazioni in ambito ambientale ed energetico; per citarne soltanto tre. L’Istituto infatti analizza e produce ricerche e strategie di qualità in tutti gli ambiti di interesse per le politiche europee, o che rappresentano per esse importanti sfide aperte.
L’EUI organizza eventi di alto livello e di grande interesse, tra cui in particolare uno dei principali eventi a livello mondiale sulle politiche europee, “State of the Union”, che si terrà quest’anno dal 5 al 7 maggio.
L’EUI è il punto di partenza e di convergenza di un certo numero di centri ed organizzazioni di ricerca, altrettanto noti e interessanti, attivi nei diversi ambiti delle politiche europee e sui progetti europei.
Abbiamo parlato di questo, e di molto altro ancora, con il Dott. Marco Incerti, Direttore del Servizio Comunicazione dell’Istituto.
Che cos’è per voi l’Unione europea? In che modo ve ne sentite parte attiva?
L’Unione europea si respira un po’ ovunque all’EUI, European University Institute. Per sua stessa natura: l’EUI, oltre che un istituto, è un’organizzazione internazionale nata da uno specifico accordo tra i 23 Stati membri dell’Unione europea.
L’articolo 2 di questo accordo definisce in modo molto chiaro lo stretto legame tra l’EUI e l’Europa: l’Istituto contribuisce “allo sviluppo del patrimonio culturale e scientifico dell’Europa, nel suo insieme e nelle sue parti costitutive” e si occupa “dei grandi movimenti e delle istituzioni che caratterizzano la storia e lo sviluppo dell’Europa”.
L’Istituto non ha una missione strettamente legata all’europrogettazione, ma, per così dire, la pratica assiduamente: lavora su decine di progetti europei, di cui alcuni da capofila. È un punto di riferimento e un partner frequente per altri attori e istituti che lavorano nel suo stesso ambito, ovvero le scienze umane e sociali, affrontate in un’ottica internazionale ed europea. I suoi dipartimenti di Economia, Storia e Civiltà, Giurisprudenza, Scienze Politiche e Sociali sono degli “hub” di competenze tecniche e svolgono la loro missione, tra altre cose, partecipando attivamente a progetti europei di qualità.
Alcuni dipartimenti, come ad esempio il Centro Schuman di Studi Avanzati, sono nati e operano grazie a progetti e finanziamenti europei. La missione del Centro Schuman è molto indicativa del ruolo e del carattere europeo dell’EUI: produrre ricerche, attività accademica e di insegnamento sulle grandi sfide che investono l’Europa e il mondo.
L’evoluzione delle attività dell’Istituto lo ha portato a divenire un punto di riferimento su alcuni aspetti specifici e molto importanti per l’Unione europea. L’EUI ospita un Centro di Documentazione Europea, ovvero una grande biblioteca sull’Europa a disposizione della cittadinanza. L’EUI ospita anche gli Archivi Storici dell’Unione europea, che contengono tutti i documenti che “hanno fatto la storia” dell’Unione europea, dallo storico Manifesto di Ventotene in poi. L’Archivio è un luogo unico per l’identità, i valori e la storia dell’Unione europea: è “L’Archivio Storico” (non semplicemente “uno degli archivi storici”) dell’Unione europea. Ne esiste uno in Europa ed è ospitato presso l’EUI.
Infine, l’EUI è capofila in un progetto di grande attualità: l’EDMO, l’Osservatorio europeo sui media digitali, nasce dall’esperienza e dalla progettualità dell’Istituto, unita a quella di altri partner europei. L’EDMO è in prima linea nella lotta dell’Unione europea contro la disinformazione, che sappiamo bene essere un vero e proprio fronte di battaglia in questi tempi difficili.
Qual è il vostro pubblico di riferimento? Qual è il vostro territorio di riferimento?
Il nostro territorio di riferimento, costituzionalmente e per via della nostra missione, è rappresentato dall’Europa e dal mondo intero. L’EUI è un’organizzazione internazionale impegnata nella ricerca e nella formazione accademica sulle sfide globali, con un’attenzione particolare (ma non esclusiva) sull’Europa. L’Istituto è un punto di riferimento per gli accademici di tutta Europa e un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale.
Ovviamente, alcune delle nostre attività sono più specificamente orientate alla città e alla regione in cui ci troviamo, ovvero a Firenze e alla Toscana. L’EUI è, tra le altre cose, uno dei Centri di Documentazione Europea, di cui esistono molti “nodi” a livello locale in Italia e in Europa. Anche la missione svolta in questo ambito è europea, internazionale e in linea con la missione più ampia dell’Istituto: in quanto Centro di Documentazione Europea, l’EUI sostiene l’istruzione e la ricerca sull’integrazione europea, fornisce una selezione di documenti sugli affari europei e incoraggia la comunità accademica a impegnarsi nel dibattito sul futuro dell’UE. L’EUI ha del resto rapporti storici e ormai altamente strutturati con molti partner del territorio, come ad esempio la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, partner della Guida all’Europrogettazione.
Sempre a livello locale, e sempre con una visione più ampia, europea e internazionale, l’EUI organizza gli “EU Talks” in collaborazione con il Centro Europe Direct di Firenze. “EU Talks” è un progetto in cui studenti e ricercatori si confrontano in tavole rotonde tematiche su questioni centrali per il futuro dell’Europa lo sviluppo dell’Unione europea.
Questo rapido excursus territoriale permette anche di definire il nostro pubblico di riferimento. Il nostro principale pubblico di riferimento è costituito dalla comunità accademica europea e internazionale: professori, dottorandi, docenti, studenti e professionisti della ricerca e nelle diverse discipline che riguardano lo sviluppo dell’Europa. È un pubblico connaturato alla definizione stessa dell’EUI come “Istituto Universitario Europeo”.
Tuttavia, come spiegato, la nostra attività ha un impatto più generale su tutti i cittadini e sulle istituzioni dell’UE, poiché mira appunto a promuovere il patrimonio culturale e scientifico dell’Europa e ad affrontare le grandi sfide dell’Europa in termini di ricerca e formazione. Le attività non si limitano dunque alla cerchia accademica ma si possono rivolgere anche ad un pubblico più ampio.
L’ampiezza del pubblico dell’EUI è massima in “State of the Union”, un grande evento di portata mondiale, organizzato ogni anno dall’Istituto e giunto ormai alla sua dodicesima edizione. Ne parleremo ancora, perché è sicuramente un’opportunità di approfondimento interessante per il pubblico della Guida all’Europrogettazione.
In quali modi fornite il vostro supporto? Quali strumenti e risposte siete in grado di fornire?
Nel caso dell’EUI, è difficile parlare di “supporto” nel senso proprio del termine, e sicuramente l’Istituto non svolge un’attività di supporto su tematiche di europrogettazione. Tuttavia, altrettanto sicuramente, l’Istituto ha una missione che si articola in molti ambiti d’intervento, di grande interesse per chiunque si occupi di Europa e di questioni internazionali.
La missione centrale dell’EUI consiste in attività di ricerca accademica su molti ambiti legati alle policy europee, nell’insegnamento di queste materie e nella divulgazione della propria attività di ricerca. La partecipazione ai progetti europei fa parte delle attività dell’Istituto nella misura in cui questo è utile e necessario per finanziare e ampliare le prospettive dei propri progetti di ricerca. Molti dei programmi di ricerca dell’EUI sono finanziati da progetti europei, e lo stesso EUI beneficia del supporto finanziario della Commissione europea, in particolare del programma Erasmus+.
L’EUI organizza, come parte centrale della sua missione, Programmi di dottorato, Programmi di Master, Corsi di formazione per dirigenti, Borse di studio e Summer School: tutte iniziative riconosciute a livello europeo e internazionale e che possono essere di interesse per chi, tra i lettori della Guida all’Europrogettazione, desiderasse approfondire una delle molte tematiche trattate dall’Istituto, in modo accademicamente solido e strutturato.
Altre forme di supporto, molto importanti per chiunque si occupi di Europa, si manifestano nel ruolo dell’Istituto come “ospite” del Centro di Documentazione Europea e dell’Archivio Storico dell’Unione europea. Altrettanto importanti per chiunque si occupi d’Europa sono le iniziative dell’EUI rivolte al pubblico, come gli “EU Talks” (di cui abbiamo parlato) o la grande iniziativa “State of the Union”.
Tuttavia, in termini molto immediati e concreti, è proprio l’attività di ricerca dell’EUI a costituire il fiore all’occhiello e l’elemento di maggior interesse della sua azione, a beneficio di tutti gli esperti e di tutti gli appassionati di Europa. Le ricerche e le pubblicazioni dell’Istituto coprono tematiche e approcci “cutting edge” nell’ambito delle politiche e delle policy europee: sono dunque, in quanto tali, un punto di riferimento molto importante per chi vuole informarsi, approfondire e sostenere la propria attività di progettazione con una solida base teorica. Del resto, i progetti europei sono un’applicazione delle policy europee nei vari settori d’intervento.
Una parte importante delle attività di ricerca e formazione dell’Istituto viene realizzata attraverso alcuni grandi progetti tematici che hanno gradualmente, per così dire, preso vita propria e acquisito in sé una grande rilevanza a livello europeo e internazionale. Ad esempio, fanno capo all’EUI:
- Il Centro per il pluralismo e la libertà dei media, che ha a sua volta costituito il punto di partenza per la costituzione dell’Osservatorio europeo sui media digitali (EDMO) e che pubblica ogni anno un celebre rapporto sul pluralismo dei media in Europa;
- Il Centro sulle politiche migratorie, che realizza un’intensa attività di ricerca e di formazione (anche attraverso webinar consultabili) su una delle sfide umane e politiche più significative del mondo contemporaneo;
- La Florence School of Regulation, dedicata alla ricerca accademica, alla formazione, allo studio e alla diffusione delle policy nei settori dell’energia e del clima, delle comunicazioni e dei media, dei trasporti e dell’acqua.
Questi e altri centri dell’EUI costituiscono un punto di riferimento settoriale in ambiti particolarmente importanti delle policy europee. La loro attività può essere di grande interesse per chi affronta le stesse tematiche attraverso i progetti europei.
Cosa consigliate a un’organizzazione o persona che desidera partecipare a un progetto europeo?
L’European University Institute ha accumulato negli anni una grande esperienza nella presentazione e nella gestione dei progetti europei, diventando di fatto un “hub” e un punto di riferimento per le organizzazioni che con esso svolgono attività di europrogettazione, in qualità di leader o partner su progetti comuni. La lista di progetti che vanta l’EUI è invidiabile e vale la pena consultarla, per farsi un’idea più concreta del modo e degli ambiti in cui opera l’Istituto.
Anche i centri di cui abbiamo parlato poc’anzi sono in massima parte co-finanziati attraverso progetti europei. I diversi centri e dipartimenti dell’Istituto sono diretti da Project Manager, capaci di impostare l’attività non soltanto in termini tecnici e accademici, ma anche in termini di partnership e partecipazione a progetti, con un focus prioritario sui progetti di ricerca (finanziati in particolare dell’ERC, European Research Council).
Proviamo a rispondere alla domanda con spunti provenienti dalla nostra esperienza pratica.
- Consigliamo innanzitutto di puntare sulle capacità tecniche. Capacità ed expertise tecnica sono necessarie per identificare temi e priorità specifici e di impatto per realizzare una ricerca o un progetto significativo, per comprendere quali sono le metodologie e gli strumenti da utilizzare, per individuare la giusta combinazione di competenze cui appoggiarsi e in generale le risorse necessarie. Consolidare le proprie capacità tecniche è il punto di partenza più importante, perché è da una positiva e comprovata reputazione di “interlocutore tecnicamente solido” che nascono i progetti e si aggregano i partner, creando dinamiche di fatto, tipiche di molti settori, in cui i partner più importanti tendono a conoscersi, riconoscersi, aiutarsi e cercarsi per replicare progetti di successo. In questo mix di capacità non va tralasciata l’expertise nella gestione amministrativa di una proposta o di un progetto: chi sa destreggiarsi tra documenti, dichiarazioni, rendicontazione e montaggio delle proposte è una risorsa-chiave per il successo dei progetti.
- Consigliamo quindi di innescare un meccanismo virtuoso. L’effetto di accumulo e di crescita progressiva non vale soltanto per progetti e partner, ma vale anche per le capacità tecniche, che una volta consolidate tendono a supportarsi l’una con l’altra generando meccanismi virtuosi. Un esempio evidente di questo meccanismo è rappresentato dalla nascita dell’Osservatorio europeo sui media digitali (EDMO). Ai tempi, l’EUI già svolgeva attività nel settore della disinformazione, attraverso il già ricordato Centro per il pluralismo e la libertà dei media. Negli stessi anni, in parallelo, si stava creando la School of Transnational Governance (la cui attività è poi concretamente iniziata solo nel 2021), con la missione di affrontare i grandi temi trasversali di governance di interesse per tutti i paesi. Il tema di informazione e disinformazione fu incluso nel progetto e venne coinvolta una docente particolarmente attiva sul tema a livello comunitario (nell’ambito del High level Group on fake news and online disinformation), che seppe intercettare una particolare sensibilità della Commissione europea. La disponibilità di finanziamenti, la presenza di un tema “caldo” prontamente intercettato e l’esistenza di una doppia expertise da parte dell’EUI hanno permesso all’Istituto di affermarsi come capofila e interlocutore di riferimento sul tema, supportato da “hub” nazionali, una rete di esperti e “practitioners”, università e partner di alto livello.
- Consigliamo infine di puntare sulle partnership, che rappresentano il denominatore comune dei due punti precedenti. La capacità di cogliere opportunità non si basa soltanto sulle capacità tecniche e sulle giuste intuizioni, ma sulla propensione a mettersi in ascolto e a disposizione dei partner per nuovi progetti e tematiche cui inizialmente non si era pensato. Sono nati così molti progetti interessanti seguiti dall’EUI: da buone opportunità proposte da partner di fiducia e dalle comprovate capacità tecniche. È il caso, ad esempio, di RESPECT, un progetto che analizza le relazioni virtuose tra commercio internazionale, azioni esterne dell’UE, sviluppo e obiettivi di policy estera: un’idea nata da un partner e da esso portata avanti insieme all’Istituto e a molti altri partner. Essere ricettivi nei confronti di nuove proposte non presuppone affatto un ruolo passivo, al contrario una partecipazione da partner porta i suoi frutti quando è accompagnata da un ruolo attivo.
Potete raccontarci un’esperienza di vostro supporto particolarmente significativa?
Anche in questo caso, le esperienze di cui possiamo raccontare non sono relative a un vero e proprio supporto fornito dall’EUI, ma alla realizzazione positiva di attività nell’ambito della nostra missione e che potrebbero risultare di interesse per i lettori della Guida all’Europrogettazione. Ne possiamo citare due, tra loro diverse ma di grande attualità.
- L’azione dell’EDMO. Abbiamo già parlato dell’Osservatorio europeo sui media digitali (EDMO), un organismo in prima linea nel supportare le istituzioni europee nella lotta contro la disinformazione. Purtroppo viviamo in tempi complicati e l’azione dell’EDMO si è confrontata con due fenomeni grandi e drammatici di portata mondiale, in cui la disinformazione ha giocato e sta giocando un ruolo cruciale: la pandemia di Covid-19 e la guerra in corso in Ucraina.
Sapendo che la vostra Guida ha già trattato questo tema in passato, credo che sarà d’interesse per i vostri lettori sapere che l’impegno dell’EDMO continua e che una apposita task force sta monitorando gli sviluppi di questa vera e propria “guerra dell’informazione” con il suo consueto approccio scientifico e metodico.
Le pagine dell’EDMO dedicate alle investigazioni si arricchiscono regolarmente di nuove analisi, spunti di riflessione e de-mistificazioni su tentativi sempre di sofisticati di manipolazione dell’informazione. Proponiamo, a titolo di esempio, tre articoli recenti e di carattere più generale: Le cinque narrazioni di disinformazione sulla guerra in Ucraina; Dieci consigli per stare lontano dalla disinformazione durante la guerra in Ucraina; La mappa mondiale della disinformazione sulla guerra in Ucraina.
L’azione dell’EDMO è un esempio particolarmente significativo di come un progetto europeo possa contribuire ad una causa importante e di ampio respiro, ad aiutare la realizzazione di un grande obiettivo strategico dell’UE.
- State of the Union. Abbiamo già parlato del nostro impegno nell’organizzazione di “State of the Union”, un grande evento annuale, di portata mondiale, giunto ormai alla sua dodicesima edizione. Ne parliamo perché la data dell’evento è ormai vicina e perché può essere un modo molto interessante per permettere ai lettori della vostra Guida di scoprire l’EUI e la sua attività.
“State of the Union” è organizzato dall’Istituto con un’ampia partnership locale e internazionale (che include tra gli altri anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze). Si propone come un ponte tra il mondo accademico e il mondo del policymaking: è un evento che si è affermato come uno dei più importanti dell’anno a livello europeo e in cui per due giorni Firenze si trova letteralmente “al centro d’Europa”. Tra gli speaker, figureranno la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’UE Josep Borrell, il Commissario UE per gli Affari Economici Paolo Gentiloni, il Direttore Generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, la Direttrice Esecutiva del FMI Kristalina Georgieva – e molti altri ancora.
L’edizione di quest’anno di “State of the Union” si terrà dal 5 al 7 maggio e avrà un tema significativo ed evocativo: “A Europe Fit for the Next Generation?”. Avrà un formato ibrido, dunque sarà possibile partecipare fisicamente alle varie sessioni solo su invito, ma l’intero evento sarà trasmesso in streaming e accessibile al pubblico di tutto il mondo. Il nostro sito ospita anche gallerie foto, registrazioni video, documenti e podcast relativi alle precedenti edizioni.
Sicuramente si tratta di un’opportunità interessante da pubblicizzare al pubblico della Guida all’Europrogettazione. Vi aspettiamo e ci auguriamo che la nostra attività possa supportare lo sviluppo di nuove progettualità di valore in Italia e in Europa.