Il primo discrimine per la scelta del bando è dato dalla corrispondenza tematica e sostanziale tra gli obiettivi del progetto e i gli obiettivi del bando. Come già illustrato, ogni bando europeo vuole dare una risposta a priorità politiche definite da chi finanzia e lo gestisce. Ogni proposta di progetto deve dare un contributo convincente a queste priorità.
Prima di monitorare i bandi è dunque opportuno definire in modo chiaro l’obiettivo e la logica d’intervento generale del proprio progetto. Questo non preclude la possibilità di adattare l’idea progettuale a un bando specifico, ma evita che l’associazione di un bando all’idea progettuale risulti eccessivamente complessa o non ottimale. Esiste infatti un’ampia varietà di bandi pubblicati e ciascun bando è diverso per criteri di ammissibilità e tipologia di azioni finanziabili. Abbiamo a questo tema un apposito articolo.
Inoltre, a seconda del tipo di programma e del tipo di intervento prescelto varia anche il grado di complessità dei bandi. Esiste una differenza tra i bandi finanziati dai fondi strutturali e quelli finanziati dai programmi europei, illustrata a seguire. Ma anche all’interno dei programmi europei esiste un diverso grado di elaborazione e di complessità tra programmi che hanno per missione l’innovazione e l’avanzamento dell’Europa in settori “di frontiera”, o sulle grandi sfide del mondo di oggi (es. Horizon Europe) e programmi che hanno per missione il coinvolgimento dei cittadini o la realizzazione di progetti per i giovani (es. Erasmus+ e CERV). Senza dimenticare il supporto di punti di contatto nazionali, che, in tutti i casi, hanno l’obiettivo di avvicinare i progetti europei ai cittadini, come illustrato più sopra. Abbiamo dedicato un apposito articolo anche al tema della “fattibilità” di un progetto per organizzazioni meno strutturate.
Il secondo discrimine per la scelta del bando è dato dalla territorialità dell’idea progettuale: il progetto può acquisire maggiore concretezza e impatto con una realizzazione a livello europeo (che preveda il coinvolgimento di attori in altri Stati) oppure a livello locale
Laddove i programmi di cooperazione territoriale e i bandi finanziati dai fondi strutturali si applicano per definizione a un determinato territorio, i programmi comunitari a gestione diretta sono maggiormente focalizzati su una specifica tematica (ambiente, salute, cittadinanza, ecc…). Inoltre, i bandi finanziati dai fondi strutturali hanno al centro la realizzazione di azioni utili ed efficaci per il territorio di riferimento, mentre i bandi finanziati dai programmi europei richiedono normalmente interventi in grado di portare un contributo a più paesi e territori d’Europa, con caratteristiche più stringenti in termini di innovatività, replicabilità, “valore aggiunto europeo” e scalabilità.
Questa prima considerazione permette di definire, in prima battuta, a quale delle grandi tipologie di progetti europei l’idea progettuale potrà fare riferimento: fondi strutturali, programmi di cooperazione territoriale o programmi comunitari.
Al fine di ottenere maggiori possibilità di finanziamento, la proposta deve declinarsi secondo quanto richiesto dal bando, pena risultare non pertinente o inadatta a rispondere alle richieste dell’Ente finanziatore. Quanto da esso previsto (in termini di priorità e azioni, ma anche di ammissibilità, territorialità e altri criteri formali) deve dunque essere analizzato attentamente e comparato in modo critico con la propria idea progettuale.
Un terzo discrimine, molto importante, è infatti dato dai criteri di ammissibilità, che possono riguardare varie dimensioni:
- la tipologia di organizzazioni finanziabili (ad esempio, i bandi possono essere o meno aperti a soggetti “profit”, a enti pubblici o a diverse forme di associazione o di impresa),
- i territori ammissibili (v. sopra),
- i tipi di azioni ammissibili (ad esempio, possono essere o meno ammissibili azioni di formazione, di diffusione e disseminazione, di scambio di buone pratiche, di ricerca, di realizzazione di piattaforme, di sviluppo di prototipi, ecc.),
- i tipi di costi ammissibili (ad esempio, può essere o meno ammissibile il rimborso di costi di staff, di costi amministrativi, di viaggio, per attrezzature, materiali, servizi esterni, ecc.), nonché la soglia massima di finanziamento erogabile (espressa sia in valore assoluto, sia in percentuale) sul totale dei costi del progetto;
- criteri formali di varia natura, come ad esempio le dimensioni e la copertura geografica della partnership, la capacità e il livello di esperienza pregresso su tematiche tecniche, le capacità organizzative e di staff delle organizzazioni proponenti, l’equilibrio finanziario e l’assenza di situazioni di esclusione (bancarotta, frode, procedimenti giudiziari e amministrativi, irregolarità fiscali e contributive, ecc.).
Al momento della scelta di un bando è dunque necessario verificare che tali criteri siano compatibili con la natura dell’organizzazione, della partnership e del tipo di progetto che si intende realizzare. Il mancato rispetto dei criteri di ammissibilità può produrre un’immediata bocciatura della proposta.
Un aspetto specifico dei criteri di ammissibilità, nonché un , riguarda le risorse necessarie al progetto. I benefici del progetto devono essere commisurati alle risorse da mettere a disposizione, al tempo dedicato e al carico di lavoro previsto. Infatti la preparazione del progetto, e poi la realizzazione del progetto stesso, è un’attività che impiega risorse di tempo e di personale da dedicare agli aspetti tecnici e sostanziali dell’attività, e agli aspetti di gestione del progetto, di reportistica, di coordinamento con i partner, di gestione della parte amministrativa e di rendicontazione.
Inoltre, quasi tutti i bandi prevedono un vincolo di cofinanziamento: il contributo comunitario è condizionato a una qualche forma di investimento da parte dei soggetti proponenti, con una percentuale che varia a seconda del bando e della tipologia di progetto. Parte del cofinanziamento può normalmente essere coperto direttamente dai partner di progetto attraverso la valorizzazione del personale interno (ore uomo) o da risorse e contributi esterni. I progetti europei vietano forme di doppio finanziamento e la realizzazione di profitti o surplus tramite i finanziamenti ricevuti.
Questi aspetti sono ulteriormente approfonditi in un apposito capitolo dedicato alla rendicontazione.
Infine, un quinto discrimine è dato dalla dimensione temporale, che va considerata prima, durante e al termine dell’implementazione del progetto. “Fare i conti con il calendario” è necessario per verificare di avere il tempo necessario per preparare una proposta progettuale completa, considerando anche il tempo per rileggere e correggere l’intero progetto prima dell’invio della proposta. La scadenza è pertanto uno dei primi aspetti di un bando cui prestare attenzione.
Occorre valutare con attenzione anche la durata del progetto, in quanto il tempo di realizzazione richiesto e l’ordine di esecuzione delle attività costituiscono fattori di valutazione importanti e devono essere coerenti con quanto previsto dal bando.
L’analisi della dimensione temporale di un progetto avviene tipicamente attraverso un “cronoprogramma” o “diagramma di Gantt” (esempio qui sotto).