L’aggressione dell’Ucraina, la guerra e la crisi umanitaria hanno scosso le coscienze in Europa e nel mondo. L’UE si sta muovendo, sotto tutti i punti di vista.
Una posizione unanime e un sostegno concreto
“L’UE e i suoi partner internazionali sono uniti nel condannare l’aggressione di Putin nei confronti dell’Ucraina. Offriremo sostegno a coloro che cercano rifugio e aiuteremo coloro che cercano un modo sicuro di rientrare a casa. L’UE continuerà a offrire un cospicuo sostegno politico, finanziario e umanitario all’Ucraina e a imporre sanzioni severe nei confronti della Russia e dei complici nella guerra”
Questo incipit riassume efficacemente la posizione dell’Unione europea e la sua solidarietà al popolo ucraino. Esprime un sentimento di orrore per la tragedia umana, di condanna dell’aggressione e di piena vicinanza alle popolazioni colpite: un sentimento che anche la Guida all’Europrogettazione, nel suo piccolo, vuole contribuire a confermare e a diffondere.
Trattare in modo approfondito le grandi questioni di politica internazionale o l’evoluzione dell’emergenza militare e umanitaria va aldilà degli scopi di questa Guida. Intendiamo tuttavia mostrare la nostra vicinanza e il nostro impegno nei confronti di questa causa diffondendo alcune informazioni pratiche e alcune interessanti analisi, in linea con il nostro ambito d’intervento.
Infatti, l’europrogettazione non è “un’isola”, ma agisce in un mondo in continua evoluzione – con l’intenzione di migliorarlo.
In questo primo post dedicato a questo argomento, analizzeremo la posizione e l’azione delle principali istituzioni comunitarie, ognuna portatrice di un diverso punto di vista sulla crisi ucraina. Come vedremo, anche eventi molto grandi come questo hanno un legame importante con il mondo dell’europrogettazione.
La Commissione europea: gli aspetti pratici
La Commissione europea ha aperto una pagina dedicata al sostegno alla crisi ucraina, da cui abbiamo tratto l’incipit di questo articolo. Un calendario e uno spazio dedicato alle ultime novità permettono di seguire l’azione della Commissione europea nell’ambito della crisi, spesso poco chiara a un pubblico esposto a una mole crescente di notizie sconvolgenti e storie drammatiche.
La Commissione europea è il “braccio operativo” dell’Unione europea. La sua azione è dunque, per estensione, l’azione dell’Unione europea, e riguarda molti ambiti d’intervento complementari:
- La lotta alla disinformazione (aspetto da sempre fondamentale, ancora di più in questi tempi);
- Le sanzioni (per indebolire la base economica della guerra e aumentarne i costi per l’élite politica);
- Vari azioni e meccanismi di assistenza e aiuto umanitario e di protezione civile (attraverso gli appositi strumenti 1 | 2 – dotati di pacchetti addizionali di emergenza di rispettivamente 500 e 100 milioni di euro);
- L’attivazione di una apposita Direttiva sulla protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati verso e tra Stati membri (per facilitare il transito, il supporto e l’assistenza), integrata da appositi orientamenti operativi per gli Stati membri;
- L’attivazione di una pagina dedicata alle indicazioni pratiche per il supporto alle popolazioni in fuga dall’Ucraina: autorità nazionali incaricate, testimonianze e a chi rivolgersi (paese per paese) per dare una mano;
- L’attivazione di una pagina dedicata alle indicazioni pratiche per le popolazioni in fuga: cosa occorre per ottenere rifugio nell’UE (molto poco se non nulla, nella situazione di emergenza), i diritti in termini di protezione temporanea, asilo, assistenza al rimpatrio e nella mobilità in Europa verso il paese di destinazione.
Tutte queste pagine sono accessibili in ucraino e in russo e mostrano, nei termini più pratici e concreti, cosa sta facendo l’Unione europea per dare il suo sostegno al popolo ucraino e fronteggiare la crisi.
La Politica estera dell’UE: gli aspetti strategici e militari
La crisi ucraina è tuttavia, oltre ad una tragedia umana, una crisi politica, diplomatica e militare internazionale, che ricade tra le competenze del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS) e dell’Alto Rappresentante dell’UE.
Il sito dell’EEAS presenta una raccolta sempre aggiornata di news, articoli, video e storie riguardo alla crisi ucraina. In particolare, per un miglior approfondimento, raccomandiamo la lettura degli articoli di contenuti nel blog dell’Alto Rappresentante dell’UE (Josep Borrell), responsabile della politica estera dell’Unione europea. Il blog è regolarmente aggiornato e contiene al momento interventi molto puntuali e dettagliati sulle seguenti tematiche:
- Che cos’è e come implementare lo “Strategic Compass” (vedi sotto);
- L’integrazione dei Paesi dei Balcani nell’UE alla luce dell’attuale crisi;
- Le implicazioni della guerra in Ucraina per l’Unione europea;
- Il futuro dell’Europa, alla luce delle implicazioni della guerra in Ucraina;
- L’importanza di difendere e sostenere l’Ucraina e di resistere ai tentativi di riscrivere le “regole del gioco” da parte di Paesi autoritari.
Il blog raccoglie anche altri interventi, video e interviste dell’Alto Rappresentante dell’UE.
Lo Strategic Compass, il piano di rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa dell’Unione europea, costituisce una delle novità più importanti e più recenti per l’Unione europea. Approvato dal Consiglio il 21 marzo scorso, lo Strategic Compass è una risposta scaturita dalle sfide e dalle debolezze dell’Unione europea in ambito di politica estera, sicurezza e difesa – evidenziate con maggior chiarezza dalla crisi ucraina, ma già evidenti e in discussione da tempo.
Lo Strategic Compass è presentato in questo video e in questo documento e riassunto in varie schede informative: Strategic Compass, capacità d’intervento rapido, Peace Facility, cooperazione strutturata e permanente, mobilità militare, politica di sicurezza e difesa, partnership con l’ONU, collaborazione con la NATO, sicurezza marina, cybersecurity). Tutti questi aspetti sono ulteriormente riassunti nei quattro pilastri fondamentali dello Strategic Compass:
- “Act” (capacità d’intervento rapido per missioni militare e di peacebuilding);
- “Secure” (capacità di intervenire su aspetti strategici di sicurezza, come intelligence, cybersecurity, minacce ibride, tentativi di manipolazione, tecnologie spaziali e mari);
- “Invest” (aumento della spesa e delle capacità tecnologiche nell’ambito della difesa);
- “Partner” (maggior intesa e collaborazione con NATO, partner regionali e globali e paesi specifici).
Ovviamente, lo Strategic Compass sarà chiamato ad affrontare anche una delle grandi sfide della difesa europea, che è anche una delle principali priorità del Fondo Europeo per la Difesa: aumentare l’efficacia, la coordinazione e la coerenza (anche in termini tecnici e tecnologici) delle forze militari dei singoli Paesi europei, ben più consistenti di quelle comuni europee. Qui una serie di domande e risposte riguardo a questo nuovo strumento.
Il Parlamento Europeo: gli aspetti politici
Anche il Parlamento europeo ha aperto una pagina dedicata al sostegno alla crisi ucraina. Da anni l’Ucraina è un partner prioritario dell’Unione europea e beneficia di varie forme di supporto, tra cui un Accordo di Associazione che stabilisce, tra le altre cose, un’area di libero ampia e generalizzata, varie forme di supporto politico e finanziario, un crescente dialogo politico e una graduale convergenza verso standard e politiche europee in vari ambiti (inclusi la sicurezza e la difesa).
Questo Accordo di Associazione ha rappresentato un punto di svolta fondamentale nell’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione europea e nella storia dell’attuale crisi: è stata la mancata firma dell’accordo da parte dell’allora presidente Janukovyč a cavallo tra il 2013 e il 2014 ad innescare gli eventi noti come “Euromaidan” e la successiva Rivoluzione ucraina del 2014. La reazione russa a questo “spostamento d’asse” verso l’UE, particolarmente evidente e violenta a partire dal 2022, dura in realtà fin dal 2014 con l’annessione russa della Crimea e gli scontri armati nell’area del Donbass.
La pagina dedicata del Parlamento europeo offre molti spunti particolarmente interessanti, soprattutto per comprendere le radici politiche dell’attuale crisi e il conseguente dibattito politico:
- Una sezione dedicata alle news, che permette di seguire il dibattito sui vari aspetti relativi alla crisi ucraina, in modo sintetico e puntuale;
- Una serie di documenti di briefing su varie tematiche sintetici e interessanti. Segnaliamo ad esempio: un’analisi e una raccolta di articoli di dicembre 2021; analisi su aspetti militari, internazionali, alimentari, energetici, di budget e di assistenza; ecc.;
- Una sezione dedicata ai contenuti multimediali, tra cui in particolare podcast (sulle ragioni delle difficili relazioni UE-Russia e sul supporto dell’UE all’Ucraina) e video con testimonianze, dichiarazioni dei membri del Parlamento europeo sulla tematica e l’appello del Presidente ucraino Zelensky al Parlamento europeo.
Il Consiglio Europeo: una visione d’insieme
Le pagine del Consiglio Europeo riportano informazioni organizzate in modo ancora più sintetico, che seguono tappe coerenti con i momenti di confronto tra i leader dell’UE e che sono utili per una visione d’insieme sull’argomento.
Le tappe fondamentali nella risposta alla crisi da parte del Consiglio sono state ad oggi:
- La riunione straordinaria del Consiglio europeo sulla crisi ucraina del 24 febbraio 2022 (nel giorno dell’invasione) e la relativa dichiarazione comune, da cui emerge una ferma condanna; seguita dalla riunione informale dei capi di Stato o di governo del 10 e 11 marzo 2022, da cui emerge l’impegno al sostegno all’Ucraina nella crisi e nel suo percorso europeo, confermando la condanna e ulteriori sanzioni nei confronti dei responsabili; e dal recente Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022, cui hanno partecipato anche i presidenti ucraino (Zelenzky) e americano (Biden) e in cui è stato confermato l’impegno per la ricostruzione di un’Ucraina democratica, per il sostegno a civili e rifugiati e per la messa in atto di ulteriori sanzioni.
La recente decisione di istituire un fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina da parte dell’UE e a partecipazione internazionale, per fronteggiare la crisi e la futura ricostruzione, rappresenta sicuramente un nuovo passo importante nel sostegno dell’UE;
- L’adozione di sanzioni, realizzata in momenti successivi: il 23 febbraio, il 25 febbraio, il 28 febbraio (1 | 2), il 2 marzo (1 | 2 | 3), il 9 marzo e il 15 marzo (1 | 2);
- L’adozione di misure di impegno e di solidarietà, che ripercorrono quanto spiegato con maggiori dettagli dalla Commissione europea: l’attivazione di un meccanismo di protezione temporanea dei rifugiati (compatibile, se necessario, con forme di asilo più durevole), l’attivazione di una piattaforma di solidarietà tra UE e Stati membri, aiuti umanitari e di protezione civile, sostegno tecnico e finanziario (1 | 2 | 3) agli Stati membri per fronteggiare la crisi e accogliere i rifugiati, assistenza all’Ucraina attraverso prestiti finanziari (6.2 miliardi in totale) e forniture militari (1 miliardo, 1 | 2).
Tutte queste tappe sono ripercorse e costantemente aggiornate in una pagina dedicata a una dettagliata cronologia dell’azione dell’UE nei confronti della crisi ucraina. Questa visione d’insieme è supportata da molte interessanti infografiche:
- Sullo “Strategic Compass”;
- Sul meccanismo di protezione temporanea dei rifugiati;
- Sull’andamento dei prezzi dell’energia;
- Sulle sanzioni dell’UE nei confronti della Russia (qui una prima versione);
- Sul Partenariato Orientale e sulle relative misure di supporto (pre-crisi).
Il ruolo della filantropia
Anche le istituzioni filantropiche hanno manifestato la loro solidarietà e il loro impegno nei confronti di questa causa. Nelle ultime settimane sono stati creati fondi, lanciati appelli per raccogliere donazioni e rilasciate dichiarazioni a sostegno delle persone colpite dalla guerra e di coloro che difendono il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale e la protezione dei civili e della società civile, in Ucraina, in Russia, in Bielorussia e in tutto il mondo.
Il principale network della filantropia istituzionale europea, Philea – Philanthropy Europe Association, si è fatto promotore di un approccio più coordinato e ha lanciato due portali che riuniscono gli sforzi e le iniziative messe a punto delle istituzioni filantropiche e da altre organizzazioni: PhilanthropyForUkraine.eu e NGOforUkraine.eu. Sui due portali è possibile pubblicare le iniziative in favore dall’Ucraina e consultarle per favorire piena visibilità e coordinamento tra i diversi appelli e le diverse tipologie di azione.
Il mondo delle fondazioni di origine bancaria italiane, con il coordinamento di ACRI, ha sviluppato un intervento di sistema che prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro a sostegno dell’attività di alcune ONG mobilitate nell’assistenza ai profughi ucraini. Oltre all’adesione a questo fondo, molte fondazioni di origine bancaria hanno parallelamente avviato altre iniziative a favore dell’Ucraina che affrontano molteplici tematiche, dal supporto ad un’informazione trasparente, all’aiuto agli artisti, al sostegno all’infanzia, alla messa a disposizione di spazi di accoglienza per i rifugiati.
Riflessioni conclusive
È evidente che la crisi in corso ha e avrà forti ripercussioni immediate, di medio e di lungo periodo; drammatiche, sulla vita delle popolazioni coinvolte nel conflitto, ma anche sulla vita, sull’economia e sulla sicurezza per i cittadini di tutti i paesi del mondo. A conclusione di questo primo approfondimento sul tema, tentiamo di individuare alcuni dei modi in cui la crisi in corso potrà influire sul mondo dell’europrogettazione e dei progetti europei, che costituiscono il nostro ambito di analisi.
In primo luogo, il conflitto in corso sposta e sposterà l’asse strategico delle politiche europee verso una dimensione esterna e geopolitica. La costituzione di uno Strategic Compass e la direzione intrapresa in termini di maggior impegno e integrazione nel settore della difesa sono sicuramente la risposta a una priorità strategica e di lungo periodo dell’Unione europea, ma subiscono un’evidente accelerazione e intensificazione a causa della crisi in corso.
Di conseguenza, stiamo assistendo all’estensione dell’uso dei fondi esistenti e all’attivazione di nuove tipologie di fondi a favore dell’emergenza, e della ricostruzione (materiale e strategica) che accompagnerà la fine dell’emergenza. Alcuni esempi:
- Il futuro fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina;
- L’adattamento del regolamento dei Fondi Strutturali e del Fondo FAMI (Asilo, Migrazione e Intengrazione) per far fronte all’emergenza e anticipo dei fondi di REACT-EU;
- L’attivazione di fondi e misure per l’emergenza umanitaria, del Meccanismo di protezione civile dell’UE e delle scorte mediche di RescEU.
Oltre alle misure per l’accoglienza, l’aiuto umanitario e la protezione civile, dinamiche simili potranno applicarsi ai fondi e all’impegno strategico destinati alla difesa e alla sicurezza (già illustrati nella nostra Guida).
Queste trasformazioni potranno modificare alcuni degli equilibri del bilancio comunitario (faticosamente raggiunti poco più di un anno fa) e delle rispettive allocazioni per fondi e programmi. Si è già parlato (tra altre cose, e in termini ancora molto possibilisti) della “replica” del meccanismo già adottato per la Recovery and Resilience Facility per far fronte a una nuova emergenza: non più sanitaria, ma di natura umanitaria, internazionale e di ricostruzione.
L’impatto della crisi in corso si è fatto sentire direttamente anche nella vita quotidiana di alcuni progetti europei: ad esempio, la Commissione non concluderà nuovi contratti né nuovi accordi con organizzazioni russe nell’ambito del programma Orizzonte Europa e ha sospeso i pagamenti a entità russe nell’ambito dei contratti esistenti.
La nuova situazione internazionale ha da una parte mostrato le differenze tra Paesi membri, ad esempio in termini di peso e impatto degli approvvigionamenti energetici di provenienza russa, ma ne ha soprattutto evidenziato la volontà di procedere più uniti e più compatti nell’affrontare le grandi sfide internazionali.
Questo potrebbe rilanciare, com’è avvenuto in altri momenti della storia, un processo di integrazione europea più deciso e più volto a superare i contrasti interni, nell’interesse comune. L’Unione europea ha garantito il più lungo periodo di pace in Europa e la più grande unione di popoli mai realizzata nella storia, basata sui principi dello stato di diritto, della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza. La nuova minaccia porta i paesi e i cittadini dell’UE a riscoprire questa prospettiva, intrinseca all’esistenza stessa dell’Unione europea.
Il mondo cambia, e l’eurprogettazione cambia con esso. Approfondiremo alcuni di questi aspetti nei nostri prossimi aggiornamenti: continuate a seguirci.