Domande e Risposte
Le risposte ai dubbi e alle domande più frequenti sui progetti europei
Conoscere la guida
La Guida è gratuita?
Sì, la Guida all’Europrogettazione è una piattaforma gratuita: tutti possono accedervi, recuperare materiale, porre domande, partecipare alle iniziative.
Devo avere qualche conoscenza di base per leggere la Guida?
Nei limiti del possibile, la Guida all’Europrogettazione adotta un linguaggio semplice e chiaro, che non richiede particolari competenze di base.
Per chi si avvicina per la prima volta ai temi trattati, consigliamo di iniziare come prima cosa a leggere il Manuale seguendo l’ordine dei capitoli.
Posso scaricare i materiali della Guida?
La Guida è aperta a tutti e sempre online.
Consigliamo di consultarla online da questo sito: è l’esperienza di lettura più completa che permette di approfondire gli argomenti attraverso link interni ed esterni. La piattaforma è pensata per una leggibilità efficace a partire da ogni tipo di dispositivo.
Se ciò facilita la lettura, i capitoli e gli articoli della Guida possono essere facilmente stampati, in forma cartacea o in pdf. In ogni pagina è presente un’apposita barra per la condivisione dei materiali, che include anche il simbolo di una stampante.
Posso usare e condividere i materiali della Guida?
Sì, a certe condizioni.
I materiali della Guida si possono usare a piacimento e condividere liberamente in qualsiasi supporto o formato, purché se ne citi la fonte e non vengano redistribuiti per scopi commerciali o in forme modificate.
La licenza di riferimento è la Creative Commons 4.0 (Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate): https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/
In ogni pagina è presente un’apposita barra per la condivisione rapida dei materiali attraverso vari social network.
Che cosa posso trovare sulla Guida all'Europrogettazione?
La Guida è organizzata in tre sezioni principali.
1. Un Manuale: le basi, la struttura e il metodo per lavorare su fondi e programmi europei. È diviso in capitoli, come un libro. È l’ideale per chi vuole capire in modo ordinato il funzionamento di fondi e programmi europei (prima parte), per chi vuole capire in che modo si organizzano le diverse “famiglie” di fondi e programmi europei (seconda parte) e per approfondire approccio, metodi e strumenti per lavorare sui progetti europei (terza parte).
2. I Programmi: un punto di accesso rapido a informazioni e link specifici per ogni programma. Ogni programma europeo e ogni programma a gestione regionale o nazionale viene descritto in una breve scheda, che ne fornisce una descrizione e la distribuzione delle risorse. La parte più significativa di ogni scheda è costituita da link che permettono di accedere direttamente a regolamenti, documenti di programmazione, bandi, risultati, informazioni e molto altro ancora.
3. Gli Approfondimenti: notizie, strumenti, interviste e risorse per approfondire. Tra gli strumenti, una pagina bandi (che copre sia la programmazione europea, sia quelle regionale e nazionale), un glossario dei termini, rassegne di siti, piattaforme e documenti interessanti e una sezione di domande e risposte per accedere più rapidamente alle informazioni più importanti.
Posso contattare lo staff della Guida?
Certamente: lo staff della Guida è a disposizione per ricevere commenti, domande e proposte dai lettori: sia da utenti esperti (per consigli e richieste specifiche) sia da chi si sta avvicinando ai progetti europei (per domande di base). Questo ci aiuta a migliorare e a integrare nuovi contenuti nella Guida.In linea generale, non forniamo supporto alla redazione di progetti o su questioni di natura prettamente operativa: diamo la priorità a domande e proposte che potrebbero essere di interesse anche per altri utenti della Guida.
Ci trovate sulla pagina Contatti, su Facebook e su LinkedIn.
Posso associarmi alla Guida all'Europrogettazione?
La Partnership della Guida è costituita da fondazioni e da organizzazioni a esse afferenti. Siamo aperti a valutare l’adesione di nuovi partner, in particolare 1) fondazioni e organizzazioni affini e 2) partner in grado di arricchire i contenuti della Guida con nuove proposte, o promuoverne l’uso presso specifiche categorie di potenziali beneficiari (es. università, master, centri di formazione, organizzazioni e associazioni del terzo settore).
Perché scrivete la Guida all'Europrogettazione?
Le Fondazioni e le attuali organizzazioni partner della Guida lavorano per statuto per lo sviluppo del territorio. Condividono una visione: quella di svolgere un ruolo di “ponte” tra la dimensione locale e quella internazionale, creando reti e collegamenti tra progetti e risorse.
I fondi europei sono una leva straordinaria per rinnovare il Paese e costruire un futuro più sostenibile: una sfida e una grande opportunità, cui i partner della Guida rispondono mettendo a disposizione uno strumento gratuito, innovativo e aperto a tutti.
Cosa fanno i partner della Guida per promuovere i progetti europei sui loro territori?
In parallelo alla Guida, e utilizzando la Guida come strumento di lavoro e di sensibilizzazione, le Fondazioni partner intervengono sui rispettivi territori di riferimento con una serie di interessanti iniziative: SfidEuropee (Nord Est)Attrazione Risorse (Cuneo)Atelier di Europrogettazione (Perugia) Sportello Europa (Firenze, Arezzo e Grosseto) BEEurope e Cofinanziamento di progetti europei (Lombardia, Novara e VCO).
Lavorare sui progetti
A chi posso rivolgermi per avere supporto, ispirazione e informazioni per i miei progetti?
Esistono molte risposte a questa domanda. Ne abbiamo parlato in un apposito capitolo del nostro Manuale: leggilo qui
Ne proponiamo alcune:1. Iniziative specifiche di supporto nel tuo territorio. Vedi qui le iniziative organizzate dai partner della Guida;2. I punti di contatto nazionali, che forniscono supporto su molti programmi europei. Scopri qui quali sono e a chi rivolgersi;3. Le organizzazioni-ombrello attive a livello europeo in moltissimi settori, utili per conoscere opportunità e partner. Scopri qui quali sono e come contattarle;4. Punti di collegamento tra istituzioni e cittadini: EuropeDirect, EEN, Parlamento europeo, Commissione europea, ItalRap;5. Agenzie, Direzioni Generali e funzionari della Commissione (con le dovute e cautele). Scopri qui come e con quali modalità;6. Europrogettisti e società dedicate. Scopri qui quando e come possono essere utili.
Dove posso trovare spunti, fonti e piattaforme utili per essere aggiornato sui progetti europei?
Esistono molte strade per tenersi informati e aggiornati. Ogni settore ha le sue tipicità e le sue organizzazioni di riferimento; ogni organizzazione ha le sue reti, i suoi obiettivi e i suoi approcci. Ne abbiamo parlato in un apposito capitolo del nostro Manuale: leggilo qui
La nostra Guida propone vari strumenti e possibilità, tra cui in particolare:1. una sezione apposita per scoprire e approfondire (attraverso link diretti alle fonti ufficiali) tutto ciò che riguarda i singoli Programmi;2. una pagina Bandi che raccoglie le principali opportunità, direttamente dai canali ufficiali Funding&Tenders e OpenCoesione;3. una proposta regolare di News di aggiornamento e approfondimento, sintetizzate in una Newsletter mensile;4. una sezione Audio e video e un articolo dedicato ai principali eventi e alle fonti di aggiornamento “live” e video;5. una sezione Guide e strumenti, che propone altre fonti di informazione che è possibile seguire regolarmente.
Dove posso trovare partner ed esempi da cui partire per i miei progetti?
Buoni partner e buone ispirazioni si possono scoprire praticamente ovunque, eppure non è facile trovare quelli giusti.
Qualunque sia il vostro settore, tenetevi in contatto con le principali reti, associazioni e organizzazioni più attive e rappresentative nell’ambito in cui operate.Impegnatevi a sviluppare scambi e contatti con organizzazioni affini attive sul vostro territorio e in Europa.La partecipazione a un network regionale, nazionale o (perché no?) europeo può aprire la strada ad un grandissimo numero di opportunità.Utilizzate apposite piattaforme per la ricerca di partner e per l’analisi dei progetti già realizzati.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Ne abbiamo anche parlato in apposito capitolo del nostro Manuale.
Che cos'hanno di speciale i progetti europei?
La Guida all’Europrogettazione spiega e fornisce strumenti per lavorare sull’ideazione, la stesura, la presentazione e la gestione di progetti in risposta a un bando emanato nel quadro di un programma o fondo europeo.
I progetti europei hanno molte similitudini con altri tipi di progettazione realizzati a livello locale e internazionale, ma seguono regole specifiche derivanti dalla struttura istituzionale e dalle politiche dell’Unione europea, e da un insieme di pratiche e prassi accumulate ed evolutesi nel corso dei decenni. Prevedono una “tassonomia” di fondi e programmi che si evolve regolarmente (in particolare, ad ogni settennio di programmazione), cui si associano specifici regolamenti, politiche di riferimento, documenti di programmazione e istituzioni responsabili. Prevedono specifiche procedure di preparazione, gestione e rendicontazione, ma anche strumenti e sistemi di sostegno a chi intende presentare il progetto.
La Guida all’Europrogettazione ha l’obiettivo di spiegare, promuovere e rendere più accessibili queste informazioni, queste modalità di lavoro e questi strumenti.
Come avvicinarsi ai fondi europei? I progetti europei "fanno per me"?
Per avvicinarsi ai progetti europei servono una “visione europea”, una buona conoscenza del settore di riferimento, capacità di raccogliere e organizzare informazioni, propensione a creare legami e partnership, rigore e innovatività… e molte altre cose ancora. La nostra Guida fornisce le basi di partenza, un accesso alle informazioni più importanti, esempi, aggiornamenti e buone pratiche e gli strumenti per approfondire e per iniziare a lavorare nel mondo dei progetti europei.Alcune tipologie di bandi – e soprattutto, un approccio informato e consapevole ai progetti europei – permettono anche alle organizzazioni più piccole di cogliere questa importante opportunità.
Scopri come leggendo l’articolo completo.
Come cercare (e trovare) i bandi europei?
È un tema prioritario per gli “addetti ai lavori”. È necessario tenere d’occhio i programmi più interessanti nel proprio settore di intervento, utilizzare le informazioni derivanti dai documenti di pianificazione (ad esempio, i programmi di lavoro annuali o pluriennali) e sfruttare gli strumenti messi a disposizione per promuovere bandi pubblicati e in scadenza.
Tra i principali strumenti ricordiamo:
La sezione Bandi della nostra Guida, il servizio InfoBandi di CSVnet e i nostri prospetti sintetici per Programmi europei, Fondi Strutturali e Rurali e Cooperazione Territoriale
Le fonti ufficiali, ovvero i portali Funding&Tenders, OpenCoesione e le pagine delle istituzioni responsabili, che oggi permettono di cercare i bandi in modo relativamente semplice e lineare
Per saperne di più, leggi gli articoli dedicati a come cercare i bandi europei e a come tenersi aggiornati.
Le principali informazioni sono riprese nella sezione dedicata del Manuale.
È meglio aspettare il bando perfetto per la propria idea o elaborare l'idea a partire dal bando?
La risposta a questa domanda si colloca in una via di mezzo tra due diversi approcci.
Da una parte, è fondamentale analizzare con accuratezza i criteri previsti da un bando e le sue finalità. D’altra parte, il progetto deve essere l’espressione di un’attività sentita, ben strutturata, precisa e orientata rispondere a bisogni reali e significativi.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Come registrarsi per partecipare a un progetto europeo?
Ormai quasi la totalità dei progetti europei a finanziamento diretto viene presentata per via elettronica, in particolare attraverso il portale Funding and Tenders della Commissione europea.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Quali sono gli ingredienti per un buon progetto? Come vengono valutati i progetti europei?
Un progetto che ha buone possibilità di successo è innanzitutto un progetto:– esposto in modo semplice, chiaro e con un Quadro Logico ben strutturato– coerente con il bando, con le intenzioni di chi lo finanzia, con la risposta a bisogni reali e significativi– solido in termini di partnership, di risorse umane e materiali, di concretezza del piano d’azione– che sa offrire “qualcosa in più”, di diverso o di meglio rispetto a quanto altri già fanno– che risponde in modo convincente ai criteri di Rilevanza, Efficienza, Efficacia, Impatto e Sostenibilità
Ma è anche (cosa mai ovvia) un progetto presentato entro la deadline e corretto dal punto di vista amministrativo e procedurale.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo e il nostro Manuale.
Quali sono le domande giuste per elaborare un buon progetto europeo?
La nostra Guida dedica ampio spazio al “modo di pensare” i progetti europei e cerca di fornire una risposta alle molte domande riguardanti l’ambito dell’europrogettazione.
Ci sono, però, “domande poco frequenti” che spesso non ci poniamo nell’affrontare i progetti europei, ma che possono fare la differenza.Principi che diventano estremamente concreti una volta calati e visualizzati nella vita dei nostri progetti.Ne proponiamo alcune, tratte dalle “Infrequently Asked Questions” della Guida OpenPM2
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Come gestire la costruzione della partnership e la collaborazione nei progetti europei?
I progetti europei sono grandi “lavori di gruppo” che richiedono una continua interazione tra persone, gruppi e organizzazioni, tanto in fase di concezione quanto in fase di realizzazione. Questa interazione permette di ampliare la portata e la qualità degli interventi, di imparare gli uni dagli altri e di innovare, ma rappresenta anche un elemento di complessità addizionale che può generare stress e motivi di potenziale conflitto.
Per fare di questa interazione un fattore di successo occorre considerare vari aspetti e questioni-chiave: per analizzare e coinvolgere nel modo giusto partner e altri attori legati al progetto, per comprenderne le forme di interazione, per associare ad essi ruoli e responsabilità.
Occorre inoltre definire e applicare regole condivise, formalizzate in un Consortium Agreement.
Scopri tutto questo in un articolo dedicato e in una apposita sezione.
Come si organizza l’attività di monitoraggio e valutazione su un progetto europeo?
Una delle principali sfide nella gestione dei progetti europei è quella di seguirne lo svolgimento delle attività, l’uso delle risorse, il rispetto dei tempi, il raggiungimento di risultati e obiettivi e – in ultima istanza, il conseguimento di un impatto.
Tutto questo è il cuore del legame tra chi presenta un progetto europeo e l’autorità di gestione che lo finanzia e può avere un peso notevole nella selezione (e nella successiva gestione) dei progetti europei.Richiede innanzitutto una buona definizione della logica d’intervento, attraverso un Quadro Logico e un apposito Quadro di monitoraggio e valutazione, con indicatori, fonti, modi e mezzi di verifica, baseline e target, tempistiche e responsabilità.L’attività prosegue in fase di gestione del progetto attraverso appositi strumenti e modalità di analisi, raccolta e trattamento dei dati. Assume una valenza strategica e di “bilancio finale” nel momento in cui si vuole definire e misurare l’“impatto” del progetto.
Scopri come funziona nell’apposita sezione.
Come funziona la rendicontazione nei progetti europei?
La rendicontazione è uno dei concetti più frequentemente associati al mondo dei progetti europei. Consiste nella reportistica finanziaria del progetto, ma è strettamente connessa a tutti gli aspetti della vita del progetto: la pianificazione, la gestione, l’elaborazione della proposta e del budget, l’esecuzione delle attività, le relazioni con i partner e varie attività amministrative (documentazione relativa a dipendenti, consulenti e fornitori, prove di pagamento, archiviazione dei documenti e contabilità).È un’attività importante e necessaria per ottenere l’erogazione dei fondi europei.
Scopri come funziona nell’apposita sezione.
Da dove bisogna partire per elaborare una proposta progettuale?
La definizione di una buona idea progettuale è di fondamentale importanza per lo sviluppo successivo del progetto.
Richiede:– un’attività preliminare di analisi del contesto, dei bisogni cui si intende rispondere, delle intenzioni di chi lo finanzia, di quanto già realizzato nello stesso ambito, delle risorse umane e materiali disponibili;– un approccio chiaro nell’identificare obiettivi, risultati e fattori che potrebbero condizionarne l’esito (quadro logico);– una perfetta conoscenza del bando, dei formulari di riferimento, dei criteri formali e amministrativi per la partecipazione, di quanto necessario in termini di tempi e risorse;– un’attività di scambio e associazione con altre organizzazioni, per formare una partnership portatrice di idee, approcci, capacità, risorse e scalabilità territoriale.
Scopri tutto questo in quattro capitoli successivi, dedicati alla preparazione, all’avvicinamento, alla strutturazione del progetto e ad esempi e approfondimenti.
Che cosa si trova dentro a un bando e dentro a una proposta progettuale?
La struttura dei bandi e delle proposte cambia a seconda del tipo di programma (a gestione regionale, nazionale o centralizzata) e delle specificità dei singoli programmi.Vi si trovano normalmente linee-guida, formulari e modelli (per proposta e budget), indicazioni e allegati di natura pratica (es. budget, valutazione e scadenze) e amministrativa (es. procedure e ammissibilità).
La stessa variabilità si applica anche ai contenuti delle proposte di progetto, che in linea generale richiedono elementi per provare ammissibilità e capacità di capofila e partner, una proposta tecnica (bisogni e contesto, approccio, piano d’azione e team di progetto) e un budget.
Scopri i dettagli nell’apposita sezione.
Quali sono gli aspetti importanti da considerare quando si scrive un progetto?
La scrittura di un progetto richiede:– un’accurata lettura del bando, per verificarne la corrispondenza con obiettivi, linee guida, tipo di attività e criteri di ammissibilità– una buona analisi del contesto, dei problemi cui si intende rispondere, degli attori e delle iniziative esistenti– una formulazione chiara di obiettivi e risultati, di un cronoprogramma e il consolidamento del partenariato– una visione d’insieme e momenti di verifica comune, su aspetti di innovatività ed efficacia, pertinenza e fattibilità– volontà e capacità di scrivere in modo chiaro, semplice ed efficace, di approfondire e a migliorarsi.
Scopri una trattazione più esaustiva nell’apposita sezione.
Come tenersi aggiornati sugli eventi di rilevanza europea?
Ogni anno vengono organizzate “giornate europee” e “settimane europee” di grande importanza per incontrare funzionari incaricati dello sviluppo di politiche e programmi europei, organizzazioni di tutti i paesi, possibili partner, testimonial e portatori di idee di successo. Abbiamo raccolto in uno solo “calendario” le date dei principali eventi: ce ne sono davvero per tutti.
A questi eventi, occorre aggiungere specifici “infoday” organizzati periodicamente dalle varie istituzioni al momento del lancio di specifici programmi, piani di lavoro e bandi importanti.
Le principali fonti per tenersi aggiornati sono:– La pagina eventi della Commissione europea (gli eventi e i workshop organizzati giorno per giorno);– Il servizio streaming della Commissione europea (accesso alle registrazioni “live” dei principali eventi);– Le pagine dedicate dei programmi europei, delle agenzie esecutive e dei punti di contatto nazionali (per gli infoday).
Scopri qui tutti i dettagli. Ulteriori informazioni anche nel nostro Manuale.
PROFESSIONE PROGETTIsta
Cosa vuol dire essere un "europrogettista"?
Un europrogettista si distingue da altre figure professionali per la conoscenza delle fonti di finanziamento e delle procedure di gestione dei progetti proprie dell’Unione europea e delle istituzioni ad essa collegate.Tuttavia, gli europrogettisti non sono una categoria “unica nel loro genere” e il lavoro sui progetti europei è per natura vario e prevede “sfumature” (e competenze) diverse.
Quando e in che modo è utile un europrogettista?
Il supporto di uno specialista in materia, ovvero di un “europrogettista”, può costituire un vantaggio nella preparazione di un progetto, ma occorre tener presenti molti fattori, tra cui il tipo di progetto, il tipo di organizzazione e il modo in cui quest’ultima si avvicina all’elaborazione della proposta progettuale. Anche in presenza di un “europrogettista” l’organizzazione proponente deve fornire impegno e visione.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Come scegliere un corso di europrogettazione?
Preferiamo non consigliare specifici corsi di europrogettazione, consapevoli del fatto che ne esiste un’offerta molto ampia e differenziata in termini di copertura tematica e settoriale.
Possiamo consigliare alcuni importanti criteri: il “curriculum” dell’organizzazione, l’ambito tematico dichiarato, la presenza di momenti di applicazione pratica, le competenze operative dei docenti e il livello di approfondimento.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.Scopri qui le iniziative di supporto dei partner della Guida.
Come diventare europrogettista?
Non esista un solo modo per specializzarsi nel settore dei progetti europei. Le provenienze e le esperienze possibili sono tante quante sono le persone che si definiscono “europrogettisti”.
A titolo generale, consideriamo importante:– “coltivare” conoscenze, esperienze e relazioni in un settore, formarsi e mantenersi tenersi pronti e aggiornati;– sperimentare il lavoro pratico sui progetti gradualmente, con un affiancamento e poi con una crescente autonomia;– sviluppare e rafforzare le competenze trasversali di redazione, analisi, relazione, organizzazione e uso degli strumenti informatici.
Leggi l’articolo completo con i nostri suggerimenti.
Come e quando un europrogettista può contattare direttamente i funzionari UE?
In alcuni casi può essere utile o necessario poter contattare i funzionari comunitari che seguono l’esecuzione di programmi e progetti europei.Esistono per questo strumenti specifici e molto efficaci, come un repertorio, un centralino e pagine dedicate alle diverse strutture organizzative della Commissione europea.Occorre però prestare attenzione al chi, al quando, al come e al perché: per evitare contatti inopportuni, controproducenti o contrari alle regole.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Come si fa “lobby” nell’ambito dei progetti europei?
La “lobby” nei progetti europei (detta anche “advocacy”, con una diversa sfumatura di senso) è un concetto molto più “nobile” e ricco di contenuti di quanto si potrebbe pensare: anzi è una necessità delle istituzioni comunitarie, che accolgono e ascoltano con interesse i contributi della società civile alle policy europee – che si riflettono nella programmazione dei progetti comunitari.
È anche un concetto molto meno “complicato” di quanto si possa pensare, perché esistono moltissime organizzazioni di rappresentanza della società civile cui fare riferimento.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
POLITICHE E ISTITUZIONI
Da chi e come viene definito il bilancio comunitario?
La domanda è complessa, perché il “bilancio comunitario” include vari aspetti, ciascuno regolato da procedure di definizione e approvazione particolari. È una domanda importante, perché da queste procedure discendono direttamente fondi e programmi utilizzati nell’ambito della progettazione europea.
Gli aspetti decisionali e di bilancio che hanno un impatto sulle risorse di fondi e programmi europei riguardano in particolare:– le risorse a disposizione per il settennio;- l’organizzazione settennale delle risorse (Quadro Finanziario Pluriennale);– il bilancio annuale dell’Unione;– i regolamenti di fondi e programmi europei (con priorità e relative allocazioni).
Quanto resta valida una "vecchia" programmazione e quando ne inizia una nuova?
All’inizio di ogni periodo di programmazione i vecchi programmi vanno ad esaurimento, mentre gradualmente vengono avviati i nuovi.
I programmi del “vecchio” periodo restano d’attualità per un certo periodo di tempo.
Sui Fondi Strutturali vale la cosiddetta regola “n+3”: sono finanziabili attività su progetti fino al terzo anno successivo al termine del periodo di programmazione.I tempi sono normalmente più ridotti per i programmi europei a gestione diretta.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Di quanti fondi comunitari potrà beneficiare l’Italia in questo periodo di programmazione?
Una domanda frequente e non così semplice. La risposta dipende da diversi fattori, parametri e stime che si possono considerare nel conteggio.Abbiamo fornito una stima indicativa di 350 miliardi di euro, con una spiegazione dei parametri considerati, sulla base dei quali tale stima può variare.Questa Guida vuole sostenere le organizzazioni del nostro paese affinché sfruttino efficacemente questo potenziale, attraverso i progetti.
Scopri i dettagli nell’articolo dedicato.
Recovery fund: perché è importante e cosa cambia?
NGEU, Next Generation EU, lo Strumento (o Programma) per la Ripresa e la Resilienza o (come viene più spesso abbreviato) il Recovery Fund è un’opportunità eccezionale per il nostro paese.
Si tratta di uno strumento unico e dirompente, per vari motivi:– per la quantità di fondi messi a disposizione (soprattutto dell’Italia), in un periodo di crisi e da utilizzarsi in pochi anni;– per il senso di solidarietà tra paesi dell’UE e per la sperimentazione di una forma di “eurobond” (con cui si è creato un “debito pubblico europeo”);– per l’introduzione di criteri e strutture di gestione e monitoraggio dei fondi coordinati su più livelli (UE e varie autorità nazionali).
Leggi l’articolo completo per ulteriori dettagli.
Cos’è la capacità di assorbimento dei Fondi UE?
La capacità di assorbimento dei fondi indica la capacità di “far buon uso dei fondi”. Misura aspetti puramente quantitativi, di uso dei fondi, e può applicarsi in vari modi:– quanto dei fondi inizialmente previsti viene programmato per un uso specifico;– quanti di questi fondi sono assegnati ai beneficiari per la realizzazione di progetti;– quanti di questi fondi sono effettivamente spesi per attività svolte.
Secondo le cifre comparative fornite da CohesionData, l’Italia si colloca normalmente nelle ultime posizioni in termini di utilizzo dei fondi, ovvero di capacità di assorbimento.Questo vuol dire che le istituzioni italiane sono meno efficaci nel gestire i fondi, in termini operativi e amministrativi, producendo una perdita di opportunità e risorse.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Esiste un quadro comune di obiettivi e indicatori definito dalla comunità internazionale?
Sì, esiste e fa riferimento ai cosiddetti SDG, ovvero Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile).Sono 17 obiettivi, articolati in 169 “traguardi” , ciascuno dei quali correlato a un proprio sistema di indicatori.
Sono stati fatti propri da tutti coloro che si occupano di “sviluppo” in senso lato: cooperazione allo sviluppo, ma anche sviluppo delle proprie comunità, sviluppo economico e sociale e sostenibilità ambientale.Per quanto il loro orizzonte sia ampio (addirittura globale), può essere utile un allineamento (e un piccolo, o piccolissimo contributo) dei nostri progetti nei confronti di questo impegno comune.Tale allineamento può inoltre permettere di rendere più “comunicabili” (attraverso un linguaggio comune) i risultati dei propri progetti.
Per saperne di più, leggi l’articolo completo.
Quali sono le priorità dell’attuale periodo di programmazione?
I principali aspetti strategici dell’attuale periodo di programmazione (2021-2027) sono stati definiti dalla Commissione europea sotto la presidenza di Ursula von der Leyen (2019-2024).
Le priorità identificate sono sei. Alcune sono specificamente associate a determinati programmi comunitari, ma tutte sono in qualche modo rilevanti, in modo trasversale, per tutti i programmi e i progetti europei:Il “Green Deal” europeo | Un’Europa pronta per l’era digitale | Un’economia al servizio delle persone | Un’Europa più forte nel mondo | Promozione dello “stile di vita” europeo | Nuovo slancio per la democrazia europea.
Ad esse si aggiungono (senza discostarsene troppo) specifiche priorità relative alla Politica Regionale e ai Fondi Strutturali:Un’Europa più competitiva e più “intelligente” | Un’Europa più “verde” e a basse emissioni di carbonio | Un’Europa più connessa | Un’Europa più “sociale” ed inclusiva | Un’Europa più vicina ai cittadini | Una migliore governance della cooperazione | Un’Europa più sicura.
Leggi qui l’articolo completo.
Quanto costa l'Europa?
L’Unione europea “costa poco”: il suo bilancio è circa il 15% di quello dello Stato italiano, pur coprendo una popolazione quasi 8 volte più grande.
La spesa per abitante dell’Unione europea è irrisoria rispetto a quella di altre amministrazioni e la spesa amministrativa molto basssa (7%) rispetto alla spesa totale… che è impegnata in misura preponderante su fondi e programmi europei.
A fronte di questa spesa (tutto sommato modica) il “costo della non Europa” è molto più alto. La BCE ha stimato un impatto del “solo” Mercato Unico pari al 12-22% del PIL pro capite europeo, senza considerare altri fattori e altri effetti sui cittadini (sicurezza, innovazione, diritti, mobilità…).
Leggi qui l’articolo completo.