La programmazione 2014-2020 volge al termine e il dibattito sull’uso dei fondi 2021-2027 è particolarmente acceso. Si sente spesso parlare, a questo proposito, di “capacità di assorbimento” dei fondi europei. Che cosa significa?
Un indicatore sintetico sul buon uso dei fondi
La capacità di assorbimento dei fondi indica la capacità di “far buon uso dei fondi” in un senso molto specifico: misurando quanto dei fondi inizialmente previsti viene 1) programmato per un uso specifico, 2) assegnato ai beneficiari per la realizzazione di progetti e infine 3) effettivamente speso per attività svolte.
Si tratta dunque di un indicatore sintetico delle capacità di gestione dei fondi: partendo dal presupposto che c’è sempre qualcosa di utile su cui impiegare dei fondi, un’autorità o un territorio che non li utilizzano pienamente si precludono possibilità importanti.
Non è un indicatore di efficacia o di impatto: ovvero, non misura quanto i fondi davvero aiutino a raggiungere gli obiettivi prefissati e contribuiscano allo sviluppo di un territorio, ma è sicuramente un buon indicatore di efficienza nell’uso dei fondi.
(Avete già sentito parlare da qualche parte di efficacia, impatto ed efficienza, vero? Che cosa vuol dire? Riscopritelo qui!)
Un concetto-chiave per i Fondi Strutturali
Il concetto di capacità di assorbimento viene soprattutto associato ai Fondi Strutturali.
Ovviamente, ha senso applicarlo a qualunque tipo di fondo e a qualunque autorità di gestione, ma la questione è più rilevante per i Fondi Strutturali, che, come sappiamo, sono gestiti da autorità nazionali o regionali e hanno un obiettivo territoriale ben definito (Paese, Regione o altra area territoriale): attraverso il concetto di capacità di assorbimento è possibile comparare l’efficacia nell’utilizzo dei fondi: 1) da parte delle diverse autorità cui viene definito questo mandato su un determinato territorio; 2) sui diversi territori, in modo più o meno disaggregato (paese, Regioni, gruppi di Regioni, ecc.).
Fine programmazione, tempo di bilanci
Abbiamo dunque definito di che cosa si tratta. Ma com’è andata con la capacità di assorbimento in Italia nel periodo di programmazione appena concluso, 2014-2020?
Abbiamo già fornito alcuni indizi su dove trovare queste informazioni. Le fonti primarie sono due: il portale CohesionData della Commissione europea, che fornisce dati sintetici molto efficaci per chiarire il concetto di capacità di assorbimento; e il portale OpenCoesione che permette di consultare i dati di dettaglio (per territorio, autorità, beneficiario) su quanto realizzato in Italia.
I dati che riportiamo sono aggiornati al 15 gennaio 2021, i grafici sono aggiornati in tempo reale.
- L’Italia ha allocato circa l’80% dei Fondi Strutturali disponibili e ne ha spesi circa il 40%; queste percentuali indicano rispettivamente la quota di fondi che può potenzialmente tradursi in progetti e quella che si è già sicuramente tradotta in interventi;
- Le allocazioni variano da meno del 60% (FEAMP) a più del 90% (FESR); la spesa varia tra il 30% circa di alcuni fondi (FESR, FSE, FEAMP) e il 50-60% di altri (FEASR, Iniziativa Giovani);
- L’Italia si situa nelle ultime posizioni in Europa sia per fondi allocati che per fondi spesi.
Per aiutare la lettura dei grafici (traduzione degli acronimi in italiano):EAFRD = FEASR = Fondo europeo agricolo per lo sviluppo ruraleEMFF = FEAMP = Fondo europeo per gli affari marittimi e la pescaERDF = FESR = Fondo europeo di sviluppo regionaleESF = FSE = Fondo sociale europeoYEI = Iniziativa per l’occupazione giovanile
Per chi desiderasse ulteriori dettagli, raccontati in modo sintetico, il Sole24Ore ha recentemente pubblicato dati e grafici relativi a ogni singolo POR (utilizzo per fondo e per regione) e a ogni singolo PON (utilizzo dei fondi gestiti a livello nazionale). Consigliamo inoltre il Bollettino per il monitoraggio delle politiche di coesione pubblicato con regolarità dalla Ragioneria Generale dello Stato (qui l’ultima edizione disponibile).
Assorbimento dei Fondi in Italia : un commento
I dati non sono ancora definitivi: come avremo modo di approfondire in un prossimo post, la storia del “vecchio” periodo di programmazione non si è ancora conclusa e c’è ancora un po’ di tempo per spendere i Fondi Strutturali. Tuttavia, arrivati alla fine della programmazione, il dato sulla spesa inizia ad essere molto significativo: la percentuale spesa (quella “sicura”) è prossima al 40%, mentre quella impegnata (intorno all’80%) non necessariamente si tradurrà in interventi.
Soltanto in termini quantitativi, i nostri territori potrebbero avere un beneficio doppio dell’attuale grazie all’impiego dei Fondi Strutturali: una cifra che possiamo stimare in circa 30 miliardi di euro di “occasioni perdute”. A questo si aggiungono, ovviamente;
- la possibilità di migliorare ulteriormente la qualità dei progetti e il loro impatto qualitativo sullo sviluppo dei territori;
- le possibili “occasioni perdute” derivanti dalla partecipazione ai programmi comunitari a gestione diretta.
Tra i principali fattori alla base di questa situazione possiamo senz’altro citare:
- le difficoltà regolamentari, organizzative e gestionali della Pubblica Amministrazione italiana, oggetto delle raccomandazioni del Consiglio degli ultimi anni (2019 | 2020). Ma non tipiche soltanto dell’Italia, se si è sentita la necessità di organizzare le pratiche in materia in una vera e propria Guida;
- la complessità dell’architettura dei fondi europei, delle procedure di gestione da parte delle amministrazioni e del percorso che porta al loro utilizzo da parte delle organizzazioni che propongono progetti. Questo aspetto è oggetto di intensi sforzi di semplificazione e accompagnamento da parte delle istituzioni comunitarie.
Conclusioni: per chi si occupa di europrogettazione
Questa breve analisi presenta due aspetti importanti per chi si occupa di europrogettazione. Da una parte, una scarsa capacità di assorbimento implica una perdita di opportunità anche e soprattutto per chi lavora in prima linea nell’ambito dei fondi europei.
Dall’altra, essa indica chiaramente quanto maggior consapevolezza, conoscenza e capacità nell’utilizzo dei fondi europei possano essere importanti per il nostro paese e per l’Europa. In questo tutti noi abbiamo un ruolo importante, e speriamo che la nostra Guida possa dare il suo contributo!