Fondi e progetti europei sono un’opportunità accessibile per i Comuni italiani? Una rassegna di consigli, proposte ed esperienze dedicate ai Comuni.
Progetti europei nei piccoli Comuni
Abbiamo già dedicato un articolo al percorso di avvicinamento ai progetti europei per le piccole organizzazioni, e più recentemente un primo approfondimento dedicato agli Enti territoriali e locali e alle loro prospettive di accesso ai fondi europei. In questo nuovo articolo vorremo approfondire alcuni aspetti più specifici: un’iniziativa (ancora poco conosciuta) specificamente pensata per comuni e città; le interessanti attività in questo ambito di due città piemontesi; gli spunti di riflessione elaborati dal Comune di Modena, sulla base della sua esperienza sui progetti europei.
La European Urban Initiative
La European Urban Initiative (EUI) è una iniziativa dedicata a Comuni e città di tutte le dimensioni, per sviluppare capacità e conoscenze, sostenere l’innovazione e sviluppare soluzioni innovative, trasferibili e scalabili alle sfide urbane di rilevanza europea.
La European Urban Initiative è prevista dall’articolo 12 del regolamento FESR ed è gestita dalla Regione francese Hauts-de-France. Ha una dotazione di 450 milioni di euro per il periodo 2021-2027 ed è stata creata per riunire, consolidare e sviluppare varie esperienze del precedente periodo di programmazione 2014-2020:
- l’iniziativa Urban Innovative Actions (UIA), che ha fornito supporto diretto alle città per sperimentare soluzioni innovative,
- l’Urban Development Network (UDN), istituito per supportare il dialogo e lo scambio di informazioni tra città (e tra città e la Commissione europea),
- la Urban Agenda dell’UE (una piattaforma di scambio sugli aspetti istituzionali e normativi delle politiche urbane),
- le azioni finanziate dai Fondi Strutturali (di cui alcune gestite direttamente dalle autorità urbane) e dal programma URBACT (programma di riferimento per lo sviluppo di capacità e reti dedicate alle sfide urbane), attualmente in corso e con le quali la EUI opera in sinergia.
Il supporto dell’EUI alle città è organizzato in 3 aree principali:
- Innovative Actions: supporto alle autorità urbane per sperimentare soluzioni innovative, sostenibili, trasferibili e scalabili per le principali sfide urbane. Fornisce un cofinanziamento dell’80% (fino a 5 milioni di euro) per lo sviluppo e il trasferimento della soluzione proposta. Si rivolge a città con almeno 50.000 abitanti;
- Capacity Building: rafforzamento delle capacità delle città nella progettazione integrata e partecipata di strategie, politiche e pratiche di sviluppo urbano sostenibile. Prevede tre tipologie di attività principali: scambi tra città (City-to-City Exchanges, ovvero scambi in presenza o online tra una città richiedente e una o due città peer, per condividere metodi di lavoro e approcci innovativi su specifiche sfide di implementazione identificate dalla città richiedente), revisioni tra pari (Peer Reviews, ovvero workshop in cui le città vengono sottoposte a revisione tra pari da altre città e stakeholder, per confrontare e migliorarne le strategie di sviluppo urbano sostenibile) e eventi di Capacity Building (disponibili in un’ampia gamma di formati e volti a migliorare le capacità di progettare e implementare strategie di sviluppo urbano sostenibile per città raggruppate per paese o per tipologia di sfide comuni);
- Knowledge Building & Communication: sistema di scambio di conoscenze e buone pratiche dedicata al tema dello sviluppo urbano sostenibile. Comprende sia un’apposita piattaforma, chiamata Portico, che contiene a sua volta un’ampia varietà di strumenti e focus tematici, sia una rete di Punti di Contatto Urbani (di cui non è ancora indicato un rappresentante per l’Italia), che fornisce supporto ai decisori politici e ai professionisti urbani a livello locale, regionale e nazionale.
La European Urban Initiative è dunque un’opportunità interessante, dedicata a città e comuni – e operativamente alla loro portata – per avviare attività di progettazione, di scambio e di apertura all’Europa.
In questo grafico (tratto da questa pagina web) vengono riassunte struttura e componenti dell’iniziativa.
EUI: l’esperienza di Alessandria e Borgomanero
La partecipazione alle attività della European Urban Initiative non è una possibilità remota e al di fuori della portata di un Comune italiano. ANCI Piemonte (organizzazione di base dell’Associazione Nazionale del Comuni Italiani, attiva a livello piemontese) si è fatta portavoce di questa opportunità e presenta le esperienze dei comuni di Alessandria e di Borgomanero come casi di successo.
Le esperienze di Alessandria e Borgomanero hanno recentemente ricevuto il riconoscimento ufficiale di “buona pratica URBACT” da parte del comitato di monitoraggio del programma. Insieme ad altre 116 iniziative urbane europee (di cui 10 in Italia), si sono contraddistinte “per impatto, partecipazione, integrazione, rilevanza e facilità di trasferimento ad altre città europee”. Insieme ad Alessandria e Borgomanero sono state riconosciute come “buone pratiche” le esperienze di Brindisi, Faenza, Genova, Lucca, Milano, Perugia, Reggio Emilia e Rimini.
Il progetto “Teatro per tutti” di Alessandria (l’unico ad aver ricevuto un riconoscimento connesso alle ricadute culturali e sociali del teatro) promuove l’inclusione e la partecipazione diffusa alla cultura teatrale, con iniziative di teatro comunitario che rivitalizzano il panorama culturale della città, anche in vista della futura apertura del nuovo Teatro Comunale. Il Comune di Alessandria ha precedentemente ottenuto il supporto del bando City-to-City Exchanges dell’EUI, e ha avviato una collaborazione con la città irlandese di Dún Laoghaire (Irlanda), per esplorare e apprendere approcci innovativi in tema di mobilità sostenibile per la promozione del turismo.
Il progetto “Contratto di lago per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche” di Borgomanero propone invece uno strumento partecipativo per la salvaguardia delle risorse naturali. Il Comune di Borgomanero (NO) ha anch’esso intrapreso la strada dei progetti europei con la partecipazione al bando City-to-City Exchanges dell’EUI, che è stata un’occasione per trarre ispirazione, relazioni e insegnamenti sui temi della programmazione strategica, della mobilità sostenibile e dell’attrattività turistica. La positiva esperienza ha portato il Comune di Borgomanero a proporsi (e ad essere selezionato) per un’altra delle attività nell’ambito della European Urban Initiative, la Peer Review. Nel corso della Peer Review, Borgomanero e altre tre città hanno lavorato insieme sulle sfide specifiche legate alla loro strategia di sviluppo urbano sostenibile, con l’aiuto di un gruppo di rappresentanti esperti di altre città europee.
L’Europa degli Enti Locali
Come parte dell’invito ai Comuni e agli Enti Locali a valutare con interesse le possibilità di sviluppo offerte da specifici programmi e iniziative europee, proponiamo alcuni contenuti tratti da una guida pubblicata dal Comune di Modena, dal titolo suggestivo: “L’Europa degli Enti Locali. Spunti di riflessione per lavorare bene con l’Unione europea”.
Consigliamo la lettura della guida ai comuni che hanno intenzione di non solo cogliere queste opportunità, ma anche dotarsi delle strutture organizzative utili a trarne il massimo beneficio. Un beneficio che si misura in termini di risorse, ma anche e soprattutto di policy, di capacità di rispondere ai bisogni della cittadinanza, di consapevolezza e di partecipazione civica europea.
Partendo dall’esperienza del Comune di Modena, la guida riprende le tappe della nascita e dello sviluppo degli Uffici Europa nelle Amministrazioni Locali italiane e affronta alcune domande molto importanti:
- Per quali motivi un Ente Locale si dota di un Ufficio Europa? A cosa serve e quali competenze sono necessarie per sviluppare un Ufficio Europa?
- Come affrontare alcuni temi centrali, quali lo sviluppo di una leadership collaborativa e l’integrazione (e lo sviluppo) di competenze interne con quelle provenienti da consulenti esterni?
- Quali sono gli strumenti di lavoro, gli obiettivi e le attività di riferimento e i modelli organizzativi che funzionano maggiormente per sviluppare un’attività di progettazione europea in un Comune?
Con questi interessanti spunti vi lasciamo alla lettura di “L’Europa degli Enti Locali”. Ne proponiamo ancora il testo della prefazione, che fornisce una sintesi dell’esperienza del Comune di Modena.
L’esperienza dell’Ufficio Europa nella nostra amministrazione, come in alcune altre in Italia, nasce negli anni Novanta dall’esigenza di imparare a intercettare le risorse che l’Unione europea destina direttamente agli enti locali.
Si trattò di un’intuizione che si rivelò ben presto di grande importanza strategica e che in questi anni ha permesso al nostro territorio di cogliere significative opportunità e, per esempio, di arrivare pronti alla sfida del PNRR con il programma di interventi Next Generation Modena, ottenendo finanziamenti essenziali per la rigenerazione della città, la riqualificazione energetica di scuole ed edifici pubblici, lo sviluppo sociale e culturale della nostra comunità.
E ora questa capacità progettuale rappresenta la matrice sulla quale lavorare per cogliere le nuove opportunità di finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Ma in questi anni l’Ufficio Europa è stato anche lo strumento per far crescere la conoscenza delle istituzioni europee da parte di scuole, associazioni e organizzazioni sociali.
I modenesi sono stati accompagnati in un percorso caratterizzato da incontri, mostre, corsi, iniziative per acquisire una maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri della cittadinanza europea, in un momento di grande preoccupazione per il futuro e di aumento delle diseguaglianze. Soprattutto i giovani sono stati guidati a scoprire le tante opportunità per fare esperienze di studio e di lavoro negli altri Paesi.
Insomma, nato per portare un po’ di Europa a Modena, l’Ufficio Europa è risultato uno strumento fondamentale per accompagnare Modena ad avere un ruolo da protagonista in Europa e nel mondo.