Indicazioni, consigli e approfondimenti da alcuni rapporti di analisi sul programma Horizon Europe, recentemente pubblicati. Analizziamoli insieme.
Horizon Europe: tempo di bilanci
Per Horizon Europe, il più grande tra i programmi comunitari, dedicato alla ricerca e all’innovazione, è tempo di riflessioni e bilanci. Nelle ultime settimane sono infatti stati pubblicati vari rapporti volti a farne una valutazione, a migliorarne l’azione nella seconda parte del periodo di programmazione (tra la fine di quest’anno e il 2027) e (perché no) ad avviare la riflessione che porterà ai programmi del prossimo settennio.
Le indicazioni fornite da questi rapporti permettono di conoscere meglio le opportunità offerte dal programma Horizon Europe e forniscono elementi utile a migliorare la qualità delle proprie proposte.
Il programma Horizon Europe si evolve in fretta, è altamente articolato e produce un gran numero di bandi in molti ambiti tematici. Per chi lo conoscesse poco e volesse capirne in breve la struttura e il funzionamento proponiamo (oltre al capitolo dedicato sulla nostra Guida) una presentazione ufficiale sintetica, da cui abbiamo tratto il seguente schema ricapitolativo.Lo schema può essere utile ad orientarsi nella terminologia utilizzata in questo articolo (Pilastri, Poli tematici, Missioni, Partenariati).
Horizon Europe, per un’Europa più resiliente: spunti per i propri progetti
Un report pubblicato a gennaio (ma presentato a giugno in un apposito webinar) analizza il Contributo di Horizon Europe a un’Europa più resiliente. Copre i primi 3 Poli tematici previsti dal Pilastro II (Salute; Cultura, Creatività e Società inclusiva; Sicurezza civile per la società), sette dei Partenariati afferenti a tali Poli tematici e la Missione Cancro.
Il report evidenzia alcuni aspetti considerati importanti, o a cui si intende dedicare una maggiore attenzione nell’ambito del programma. Gli stessi aspetti possono rappresentare un valore aggiunto nello sviluppo delle proprie proposte di progetto. Elenchiamo di seguito i principali.
- Importanza dell’adattamento a sfide nuove ed emergenti: Covid-19 e salute mentale (polo tematico salute), guerra in Ucraina (poli tematici mobilitazione della società civile e sicurezza civile), disastri naturali legati al clima (polo tematico sicurezza civile);
- Importanza della creazione di sinergie tra tematiche diverse: ad esempio tra salute e società civile, tra i diversi poli tematici e quello dedicato al digitale, tra i vari poli tematici e la necessità di far fronte a sfide crescenti sul fronte della sicurezza e della competitività tecnologica;
- Importanza dello sfruttamento dei risultati dei progetti: oltre che per scopi accademici, in termini di disseminazione agli stakeholder e alla società civile nel suo insieme, di creazione di partnership stabili, strutturanti e di lungo periodo e di sfruttamento imprenditoriale (anche attraverso strumenti come Horizon Results Booster).
Lo studio evidenzia inoltre come il programma risulti in qualche modo “più accessibile” rispetto al passato, poiché l’ampia varietà di componenti e temi ha (almeno nelle componenti prese in esame) ridotto la competizione su singoli bandi. Quantifica l’impegno necessario alla preparazione di un progetto in circa 40 giorni di lavoro per i capifila e in circa 20 per i partner, e i costi di gestione amministrativa a circa l’8% del budget del progetto.
Horizon Europe per la Transizione Verde: spunti per i propri progetti
Un secondo report, pubblicato a maggio, analizza il Contributo di Horizon Europe alla “Transizione verde”. Copre l’insieme delle attività del programma, che ha un legame con il tema della Transizione verde in tutte le sue componenti. Ha un focus specifico sui Poli tematici 5 (Clima, Energia e Mobilità) e 6 (Cibo, Bioeconomia, Risorse naturali, Agricoltura e Ambiente) e sui relativi Partenariati.
Anche questo report evidenzia alcuni aspetti importanti o cui dedicare maggiore attenzione, che possono essere un valore aggiunto nello sviluppo delle proprie proposte di progetto. Di seguito i principali.
- Importanza di processi di progettazione basati sull’interazione tra approcci “top-down” e “bottom-up” e tra priorità strategiche diverse, ma collegate (ad esempio legame tra esigenze sociali e questioni emergenti nell’area della transizione verde, e tra questi e l’attività di ricerca e innovazione). Il miglioramento delle sinergie tra azioni diverse è particolarmente importante per compensare la frammentazione di Horizon Europe in diversi Pilastri, Poli tematici, Partnership e Missioni;
- Necessità di focalizzare maggiormente l’azione sull’interazione tra soluzioni diverse, tecnologiche e non tecnologiche, derivanti da mix innovativi di tecnologie disponibili ed emergenti, applicabili alla natura e alla logica dei processi di transizione verde in quanto tali, sulle questioni legate al cambiamento socio-culturale (allineamento dell’azione degli stakeholder, governance, stili di vita e cambiamento comportamentale) e sulle trasformazioni strutturali e infrastrutturali (definizione e implementazione di nuovi paradigmi, valori, regolamenti, standard e norme);
- Importanza di utilizzare in modo più ampio e consapevole gli strumenti offerti da Horizon Europe per creare sinergie e focalizzarsi maggiormente su cambiamenti strutturali e socio-culturali, come i Partenariati (in particolare i Partenariati Cofinanziati), l’Innovation Fund e le Missioni di Horizon Europe. Alcuni di questi strumenti non sono ancora sufficientemente compresi dalle organizzazioni della società civile e dalle autorità locali;
- Necessità di curare maggiormente gli aspetti tecnologici dell’innovazione. Ad esempio: collegare gli output di progetto alla dimostrazione, alla convalida e al brevetto delle tecnologie sviluppate; superare potenziali dinamiche di “lock-in” (ostacolo all’affermazione di nuove tecnologie più efficaci dovuto al vantaggio competitivo acquisito da tecnologie esistenti);
- Necessità di sviluppare sistemi di monitoraggio più accurati, in particolare per quanto riguarda indicatori-chiave di particolare importanza (ad esempio, misura dell’impatto di una nuova tecnologia a livello ambientale, sociale e industriale) – per quanto si tratti in molti casi di aspetti e dati difficili da valutare e da acquisire.
Il report conferma inoltre che l’accessibilità e le procedure del programma risultano soddisfacenti per la maggior parte dei beneficiari, anche se non ancora abbastanza per favorire (come auspicato) la partecipazione da parte di un numero consistente di piccole e medie imprese.
Horizon Europe per la Transizione Digitale e Industriale: spunti per i propri progetti
Un terzo report, presentato via webinar a giugno, anche se non ancora disponibile sotto forma di testo, valuta il Contributo di Horizon Europe alla Transizione Digitale e Industriale. Ne sintetizziamo alcune delle conclusioni, ugualmente suggestive nell’orientare approcci nei propri progetti di ricerca e innovazioni.
- Necessità di un’integrazione più profonda tra ricerca, innovazione e industria; di orientamento all’impatto, per affrontare sfide complesse; di reattività e strumenti per identificare e affrontare esigenze emergenti in aree tecnologiche in rapida evoluzione; di presidiare aree strategiche (come quantistica, spazio, materiali avanzati) e promuovere la capacità dell’UE di produrre nuovi brevetti; pur mantenendo un equilibrio con la R&I di base e pre-competitiva e con approcci “tecnologicamente neutrali” (utili ad affrontare sfide complesse);
- Importanza di progetti “agili”: per dimensione, collegamento con le politiche di riferimento, strumenti prescelti, capacità di integrare soluzioni tecnologiche in termini sistemici e di catena del valore (non soltanto di sviluppare singole tecnologie). Importanza di rafforzare l’accettazione sociale della tecnologia, gli incentivi al cambiamento degli stili di vita, le capacità di assorbimento dell’industria e la collaborazione intersettoriale, anche a livello di progetto;
- Migliorare il ruolo di Horizon Europe come “mediatore” per promuovere collaborazioni tra paesi e settori diversi. Migliorare le connessioni tra i progetti e utilizzare gli strumenti offerti dal programma (come ad esempio le Partnership) per promuovere la partecipazione de gli stakeholder industriali, ridurre i rischi, creare fiducia, ridurre la frammentazione e creare massa critica. Promuovere iniziative di collaborazione strategica con i leader mondiali (mantenendo un orientamento all’interesse strategico dell’UE);
- Colmare le lacune rimanenti in termini di monitoraggio e valutazione, che a volte sono ancora limitate o scarsamente coerenti, considerando anche l’utilizzo di sistemi di monitoraggio e di dati strutturati e interoperabili.
Segnaliamo inoltre un quarto report, anch’esso presentato via webinar a giugno, e anch’esso non ancora disponibile sotto forma di testo, che valuta il Contributo di Horizon Europe all’Eccellenza Scientifica (Pilastro I). Le sue conclusioni riprendono in linea di massima quanto evidenziato dagli altri studi menzionati in questo articolo.
Altri spunti, da una valutazione strategica globale
Uno studio di luglio del Parlamento europeo propone una valutazione strategica di vari aspetti del programma Horizon Europe: bandi, finanziamenti, aspetti amministrativi, piano strategico, ostacoli alla partecipazione e sistema di valutazione.
Anche in questo caso si possono evidenziare alcuni suggerimenti utili ad orientare la propria attività su progetti europei nell’ambito della ricerca e dell’innovazione. Un buon progetto può, nel suo piccolo, cercare di rispondere ad alcune delle osservazioni prodotte del report.
- Nonostante la crescita del programma (in termini di finanziamenti e di organizzazioni partecipanti), il rapporto richiama alla necessità di garantire equità ed equilibrio nella distribuzione dei finanziamenti: tra Stati membri, tra organizzazioni (più e meno grandi e note) e tra discipline (più e meno esplorate dal programma Horizon). In particolare, viene riscontrato che l’enfasi di Horizon Europe su “livelli di prontezza tecnologica” più elevati (ovvero quelli più applicativi e più vicini allo sfruttamento commerciale) può penalizzare la ricerca in fase iniziale, cruciale per giungere a innovazioni dirompenti;
- Lo studio ha riscontrato una bassa consapevolezza tra gli operatori in merito al piano strategico di Horizon Europe e alla sua rilevanza per la definizione di priorità e bandi del programma. Questo conferma l’importanza di un allineamento tra politiche, strategie, programmi e progetti (di cui parliamo in questo capitolo);
- In generale, gli operatori evidenziano una diffusa mancanza di consapevolezza riguardo al programma e alle opportunità di finanziamento disponibili. I problemi sono particolarmente sentiti dalle piccole e medie imprese, per le quali il ruolo di “piattaforme-bussola” e dei National Contact Points è cruciale per colmare il divario. Ci auguriamo che iniziative come questa Guida e questo articolo possano dare un contributo;
- Lo studio conferma la percezione di frammentarietà del programma Horizon Europe. Come evidenziato più sopra, tale frammentarietà rende difficile garantire un allineamento strategico tra le diverse iniziative e creare iniziative che raggruppino comunità di ricerca con una visione interdisciplinare e a lungo termine.
I Partenariati europei: un’opportunità da approfondire
Un rapporto di aprile analizza l’Efficacia dei Partenariati europei, uno degli strumenti di Horizon Europe. Ne chiarisce la logica di fondo, gli obiettivi, le aspettative e la struttura. Fornisce una valutazione dettagliata del loro funzionamento e schede specifiche sui vari Partenariati e sul contributo dei diversi Stati membri.
I 43 Partenariati europei analizzati dal rapporto (ne saranno sviluppati in totale 59 nell’ambito del programma) sono volti a migliorare il coordinamento e la collaborazione con gli Stati membri su tematiche strategiche, ad allineare maggiormente l’azione di Horizon Europe con le esigenze della società e le priorità politiche, a massimizzare le risorse per incrementare la scala degli interventi, a promuovere la coerenza delle azioni e ad ampliare la gamma di attori coinvolti.
I Partenariati dispongono di circa 64 miliardi di euro, di cui circa 25 messi a disposizione dal programma Horizon e circa 39 messi a disposizione da altri partner. Rappresentano il 26% del budget totale di Horizon Europe e una parte consistente (40%) del secondo Pilastro (Sfide globali e competitività industriale europea). Coprono varie aree tematiche: il cambiamento climatico, il degrado ambientale, l’iperconnettività, la scarsità di risorse e la salute, e (in misura minore) tematiche sociali e umane come la sicurezza, i cambiamenti demografici, la governance, l’istruzione e le competenze.
Conoscere meglio i Partenariati europei può aprire la strada a nuove opportunità di progetto.
Horizon Europe: opportunità per le Piccole e medie imprese
Un altro report di luglio analizza la Partecipazione delle Piccole e medie imprese al programma Horizon e i fattori che la influenzano. Come già accennato, la partecipazione di PMI al programma è un fattore importante: le PMI costituiscono l’ossatura del sistema industriale, soprattutto in paesi come l’Italia, e sono sviluppatrici e diffonditrici di tecnologie e innovazioni. D’altra parte, la loro partecipazione è ostacolata dalla complessità del programma e dalla scelta (soprattutto in alcune componenti più specialistiche del programma) di puntare su un numero ridotto di “eccellenze” dell’innovazione e della ricerca.
Horizon Europe è un programma altamente competitivo, in cui solo una minoranza di candidature di alta qualità può essere selezionata per il finanziamento, e che nella maggior parte dei casi non prevede condizioni preferenziali per le PMI (che partecipano prevalentemente in qualità di partner di organizzazioni più grandi). Tuttavia, il report evidenza dati incoraggianti e in crescita rispetto al programma precedente (Horizon 2020): le PMI rappresentano il 34% dei partecipanti ad Horizon Europe (di cui circa la metà alla prima esperienza sul programma), hanno un tasso di successo di circa il 20% e ricevono oltre il 20% dei finanziamenti del programma.
In questo successo svolgono un ruolo importante gli investimenti azionari per PMI offerti dall’apposito Fondo dell’European Innovation Council e le azioni di Horizon gestite a livello decentralizzato, come ad esempio quelle realizzate nell’ambito dei KIC (Comunità della Conoscenza e dell’Innovazione) dell’EIT (Istituto Europeo dell’innovazione e della Tecnologia). Questi sono gli strumenti più tipicamente dedicati alle PMI nell’ambito di Horizon Europe. Un’opportunità da esplorare per le PMI è anche quella del Seal of Excellence, in particolare nei casi in cui questo viene adottato come criterio preferenziale da parte di altri enti finanziatori. Le PMI partecipano comunque anche a progetti collaborativi, soprattutto nell’ambito del Pilastro II (Sfide globali e competitività industriale europea) e in qualità di partner.
Valutazioni globali sulla ricerca e innovazione europea
In conclusione, segnaliamo la recente pubblicazione di importanti dati e rapporti sullo stato della ricerca e innovazione europea, nel suo insieme.
European innovation scoreboard 2024 (luglio 2024)
Report | Executive summary | Sito web | Country profile Italy
Science, Research and Innovation performance of the EU 2024 report (giugno 2024)
Report | Executive summary | Sito web
Nel loro insieme, questi rapporti rappresentano un’ulteriore fonte di conoscenza, dati e approfondimenti per orientare al meglio i propri progetti di ricerca e innovazione.A presto, con nuovi aggiornamenti sui progetti europei.